TERAMO – Il sindaco di Teramo le ha già bollate come "atto che chiude un ciclo" e in una conferenza stampa convocata per domattina chiederà agli altri sindaci "di aprirne uno nuovo contraddistinto da reale cambiamento, sia nel metodo che nella gestione della società". Ma in fondo è questa reazione, forse, che Alessia Cognitti e Alfredo Grottta, presidente e componente del Cda della Ruzzo Reti, volevano provocare, presentando anche loro, dopo l’ex presidente Antonio Forlini, le dimissioni dall’organo di governance.
In ossequio allo statuto e come loro stessi sostengono nella nota inviata alle redazioni ieri pomeriggio, avreebbero potuto sostituire il componente dimissionario e chiedere la ratifica entro due mesi all’Assemblea dei Comuni soci, restando in carica per i restanti due anni e invece hanno deciso per dimettersi e azzerare il Cda, presentando dimissionari in Assemblea: "Abbiamo ritenuto trasparente ed opportuno offrire ai Soci la possibilità di una riflessione complessiva riguardo l’operato di tutto il Consiglio d’amministrazione, anche con riferimento all’ultimo anno di lavoro – hanno motivato -".
In realtà, dopo la schiacciante approvazione del dicembre di un anno fa della strategica turnazione interna nel ruolo di presidente, con rimescolamento degli incarichi e il passaggio del testimone da Forlini a Cognitti, adesso il presidente cerca un’altra investitura ufficiale, con uno sguardo anche al contenzioso pendente dinanzi al Tribunale delle Imprese – proprio per quella nomina del dicembre 2018 impugnata dal sindaco di Teramo – e alla contrapposizione con Gianguido D’Alberto. In virtù del ricorso ancora da discutere, è vero infatti che ai piani alti della Ruzzo Reti si vuole dare una veste di migliore formalità rispetto ai dettami della legge sulle partecipate.
Cognitti e Grotta ritengono di "porre in secondo piano le aspirazioni personali in favore di una valutazione ulteriore e complessiva sul futuro dell’Ente in un periodo di cruciale importanza in cui si sta imprimendo un notevole cambiamento di gestione dell’Ente rispetto ad un passato ormai noto a tutti", alla luce anche del "rapporto da sempre collaborativo, leale e trasparente tra i Sindaci e l’attuale Governance".
Si torna dunque all’Assemblea (che dovrebbe essere fissata per il prossimo 18 gennaio) dove la presidente e il consigliere dimissionari, "se i Sindaci soci dovessero continuare a ritenere positivo il nostro impegno, unanimemente o anche a larga maggioranza", saranno disponibili "a proseguire il percorso di risanamento ed efficientamento del Ruzzo".